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i borghi piu belli


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Cupra Marittima (AP)

Il vecchio incasato medievale di Marano posto sull’altura costituisce il nucleo principale del paese, mentre è nella seconda metà dell’Ottocento che, più in basso, prende forma il borgo marinaro; si evidenziano inoltre realtà archeologiche che rimandano ad una frequentazione preistorica sul territorio; ma è con la civiltà picena (VIII-II secolo a.C.) che gli insediamenti umani si fanno più intensi, come testimoniano le numerose necropoli in contrada Castelletta, ricche di corredi tombali. Arriviamo agli inizi del Novecento quando il lungomare si popola di tipici villini in stile Liberty e di un moderno stabilimento bagni per accogliere i primi turisti: erano i primi passi dell’economia turistica con un incremento occupazionale non solo per i pescatori, ma anche per i commercianti (fabbriche di liquori, ghiaccio, mattoni e mattonelle ecc.) e piccole industrie locali come quella dei bachi da seta. L’evoluzione storica di Cupra arriva ad oggi con una ricchezza sia nel settore paesaggistico e ambientale che in quello turistico-culturale con ambiti riconoscimenti. È molto apprezzato l’arenile, attrezzature balneari e sportive innovative per tennis e karate, infine una nuovissima pista ciclabile lunga 6 km posta tra la sabbia del mare e la ferrovia, percorribile anche di notte poiché illuminata, che collega Cupra Marittima con la vicina Grottammare per poi continuare fino a Porto d’Ascoli. Da visitare il famoso museo malacologico con 700.000 esemplari da tutto il mondo e il museo archeologico del territorio al paese alto. Acque trasparenti suggellate dalla Bandiera Blu; Cupra è stata poi nominata capitale del verde con le sue colline verdeggianti e rigogliose con il litorale caratterizzato da splendide palme.

 



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Ripatransone (AP)

Ripatransone sorge alla sommità del crinale che si innalza tra le valli parallele del fiume Tesino (a sud) e del torrente Menocchia (a nord). La parete è estremamente ripida su tre lati, mentre a est declina più dolcemente verso il litorale. L’altitudine ha un picco di 508 m sul Colle San Nicolò. l colle ripano fu abitato fin dal Neolitico e alla sua sommità si avvicendarono gli Umbri e i Piceni. Con la conquista romana scemò in importanza, per ripopolarsi solo all’epoca delle invasioni barbariche. Nel IX secolo sorsero i castelli di Monte Antico, Capodimonte, Roflano e Agello. Il paese fu unificato nel 1096 e assunse il nome odierno nel 1198. Libero comune dal 1205, Ripa conquistò definitiva autonomia da Fermo con la costituzione in Città e Diocesi per concessione di Pio V (1571). Fu roccaforte quasi imprendibile nella lotta contro le città rivali, e meritò perciò l’appellativo di Propugnaculum Piceni. Subì infatti rare espugnazioni, la più importante delle quali ad opera di Francesco Sforza, di cui si liberò un anno dopo nella battaglia di Santa Prisca (1445). Capoluogo di cantone del dipartimento del Tronto in epoca napoleonica, votò l’annessione allo stato italiano il 19 settembre 1860. Fino agli anni cinquanta ebbe una forte espansione demografica, sfiorando i novemila abitanti, per poi subire un repentino spopolamento arrestatosi solo sul finire del XX secolo. La posizione geografica privilegiata permette una visione panoramica che ha meritato alla città l’appellativo di Belvedere del Piceno.

 



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Rotella (AP)

La storia di Rotella è di difficile ricostruzione per lo smarrimento di gran parte dei documenti dell’archivio comunale. Si ha testimonianza di una presenza preromana grazie al ritrovamento dei resti di una grande residenza e di numerosi oggetti nelle campagne vicino all’attuale centro abitato, che proverebbero se non proprio l’esistenza di un paese, un’antropizzazione di questi siti già molto avanzata, secoli prima dell’arrivo dei Romani. Rotella pare proprio essere stata fondata dai Romani ma anche di questo non resta traccia se non nel nome che molto probabilmente è da collegare alla forma tondeggiante dell’abitato che ricordava quella della rotula, lo scudo rotondo dei soldati romani. Pare avere pochi riscontri un’ipotesi tramandata dalla tradizione orale che vorrebbe il nome Rotella attribuito in onore del console Rutilio col quale ci sarebbe stato un qualche tipo di collegamento (in particolare, Rutilio avrebbe contribuito alla rifondazione del paese dopo un tremendo terremoto). Il primo documento storico che prova l’esistenza di Rotella è del 967, anno nel quale la “Corte di Rotella” è elencata tra i possedimenti del Presidato di Farfa. E fino al XIV secolo Rotella e il suo monastero di San Lorenzo vissero sotto la protezione e giurisdizione dell’autorità farfense che poi fu costretta progressivamente a cedere alla Santa Sede tutti i suoi possedimenti in terra marchigiana.

 



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Montefiore dell’Aso (AP)

Montefiore è posto a strapiombo sulla cresta che divide le valli dell’Aso e del Menocchia, a 412 m.s.l. Alcuni reperti testimoniano la presenza di popolazioni già nell’età preistorica che si sviluppano durante l’epoca romana, come dimostrano le centuriazioni dei terreni e le necropoli del I e II secolo d.C. Durante il Medioevo il paese si estense su cinque colli: Menalo, Baraffio, Castello, Vittorino, Aspromonte. Lo stemma comunale è costituito infatti da cinque colli da cui spuntano 5 fiori e due fiumi che scorrono ai lati. Il castello di Montefiore fu a lungo conteso tra Ascolani e Fermani, finché non fu firmato un solenne impegno di pace nel 1421. Il centro di Montefiore ha larghi tratti originali delle mura, con porte e sei torri difensive.

 



  • Castignano

Castignano (AP)

Costruito sul più alto di cinque colli gemelli che sorgono tra l’alta valle del Tesino e la testata del torrenta Chifenti, circondato da suggestivi calanchi scoscesi , Castignano appare con il suo profilo inconfondibile, arroccato sulla collina: un paese a forma di piramide, sostenuto da un colossale muraglione, dominato da una torre romanica dalla cuspide svettante. Dalla piazza in cima al paese si gode di un magnifico panorama che spazia dal Conero ai Sibillini, al Gran Sasso, alla Maiella, fino al mare. Il centro storico con le sue chiese romaniche, le case medioevali e rinascimentali le une addossate alle altre in un dedalo di vicoli stretti e tortuosi, si presenta come un museo all’aperto. Quasi fuori dal tempo, conserva intatti i colori ed i sapori del passato, le storie di monache e frati, di soldati e tiranni, di invasori e lotte eroiche, di artisti, di artigiani, ma soprattutto dei Templari. I Templari hanno operato a Castignano per moltissimi anni poiché il paese fu punto nodale di transito di pellegrini che da Roma si muovevanoverso i porti di imbarco per la Terra Santa. Essi eressero la Chiesa di Santa Maria del Borgo nel XII secolo che presenta, ancora oggi, la formella con il TAU al di sopra dell’arco di un portale.

 


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