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Porto Recanati (MC)

Il territorio sembra essere abitato fin dall’età del bronzo, come confermano recenti ritrovamenti sulla sommità della collina di Montarice, risalenti al periodo detto del Bronzo Medio Appenninico, databile fra il secolo XV e XIV a.C. Negli stessi siti sono stati rinvenuti frammenti di ceramiche attiche del VI secolo a.C., che testimonierebbero i precoci scambi commerciali dell’area; reperti della stessa datazione sono stati rinvenuti anche nella bassa valle del Potenza e negli strati più bassi di Potentia, sito che pertanto, prima della colonizzazione romana, potrebbe essere stato già abitato da popolazioni indigene migrate dell’abitato collinare protostorico, come già successo per le colonie di Ariminum e Pisaurum. La principale attività dell’epoca era il carico e scarico delle imbarcazioni direttamente al castello (chi trasgrediva era soggetto a multe salatissime), ma del porto ancora nulla. Agli inizi del XVI secolo vennero presentati dei progetti per la costruzione del porto (Porto Giulio) per mano del Maestro Giorgio Spaventa, ingegnere veneto. Nel 1510 papa Giulio II decise di finanziare l’opera. Ci è noto che i lavori furono più volte interrotti. Nel 1518 il territorio fu invaso dai corsari barbareschi, che riuscirono a penetrare nel castello, costringendo gli abitanti ad aumentare le difese e costruire una nuova torre (1575) per delimitare il confine sud portorecanatese. La torre fu distrutta nel corso della seconda guerra mondiale).

 



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Montecosaro (MC)

Il centro storico di Montecosaro, in collina, conserva l’aspetto tipico di Castello altomedievale con torri di difesa e d’avvistamento lungo le mura del ‘300, ancora ben leggibile l’impianto urbanistico risalente al ‘600. Di origine picena, i primi documenti relativi all’insediamento risalgono al 936 e testimoniano lo sviluppo del nucleo urbano attorno alla Pieve di San Lorenzo. Punta avanzata e fortificata della Fermo Longobarda e poi della Marca Pontificia, fu insignito nel 1255 da Alessandro IV del titolo di: Monte fedele, per le sue prove di attaccamento alla Santa Sede. Montecosaro fu sede del Pretore e Tribunale di giustizia a cui i Goti distrussero l’abitato in una crudele strage. “Il Cassero” punto più alto del paese, oggi parco urbano, un tempo imponente fortezza, nasconde anche nella nomenclatura origini, storia e natura ben diverse da quelle cui l’uso attuale l’ha destinato. Da qui, discendendo per la stradina verso la piazza, si incontra l’imponente e maestoso CAM il “Complesso Agostiniano Montecosaro”, oggi Palazzo Comunale. Il Monastero e la Chiesa, entrambi di epoca medievale, testimoniano il lungo cammino di Montecosaro nella storia. Una bellezza e armonia che fanno pensare all’intervento di qualche illustre architetto. Materiali di pregio, il Chiostro diviso in tre ordini. All’interno del Palazzo, è custodito un sarcofago romano del II – III secolo e nella chiesa si può ammirare uno splendido “Callido”, organo di fine ‘700 e la “Santa Croce” reliquario d’arte barbarico-bizantina, in argento dorato con incastonate nei bracci reliquie di Santi. Entrando in piazza si incontra, la Chiesa Collegiata che nasce a metà Settecento, dalle ceneri dell’antica pieve di San Lorenzo, poi Santa Maria, dove è conservato il crocifisso ligneo, unico reperto che potrebbe testimoniare la presenza dell’antica pieve.

 



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Morrovalle (MC)

Il primo insediamento urbano in questi luoghi risale al I e II secolo d.C. Poiché sono stati ritrovati nei territori del comune mosaici che abbellivano la pavimentazione di antiche domus romane e anche resti di un monumento funebre a torre, tipico della tradizione romana del tempo. La prima citazione di Morrovalle in un documento risale al 995, anno in cui l’insediamento era sotto il controllo del potente vescovo di Fermo. Nel 1053 dai territori germanici discese in Italia, Werner della famiglia dei Lenzburg, il quale andò in aiuto di papa Leone IX nella battaglia contro i Normanni. Werner (italianizzato successivamente in Guarnerio) si impadronì dei territori del comitato di Ancona, fondando la dinastia che dominerà sul ducato di Spoleto e sul marchesato di Camerino. Guarnerio I, suo discendente si impadronì dei territori di Morrovalle e divenne capostipite della nobile famiglia dei Lazzarini, signori di Morrovalle. Le sue origini sono antecedenti al Medioevo, quando il paese si chiamava Murri de Valle (forte sulla valle). Subì l’invasione longobarda e successivamente assunse l’aspetto di un castello arroccato sul colle.

 



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Loreto (AN)

Una della maggiori mete di pellegrinaggio del mondo, Loreto conserva una delle più importanti reliquie della cristianità. COME UNA PERLA PREZIOSA Il Santuario di Loreto è la maestosa costruzione che in tre secoli, grazie alla collaborazione di una schiera di valenti artisti tra cui il Bramante e il Sansovino, è sorta per accogliere i pellegrini in un avvolgente abbraccio. Una costruzione tanto imponente è sorta per custodire “come una perla preziosa” le mura della Santa Casa di Maria di Nazaret che secondo la tradizione, venne prodigiosamente trasportata in volo dagli Angeli fino a Loreto. All’interno di questa modesta dimora è anche conservata la statua della “Madonna Nera” protettrice degli aviatori e al centro della devozione mariana. CAMMINARE INSIEME NELLA FEDE La preziosa reliquia custodita nel Santuario ha fatto di questa città una meta di pellegrinaggi che hanno trovano origine in tempi remoti; le notizie del primo pellegrinaggio a Loreto risalgono al 1319. Oggi si stimano circa quattro milioni di visite ogni anno, testimonianza di come questo luogo sia il cuore pulsante della cristianità. Le tracce di questa devozione imperitura sono visibili nei due solchi che i fedeli hanno scavato percorrendo in ginocchio l’intero piedistallo marmoreo che circonda la Santa Casa. I TESORI DELL’ARTE Loreto è anche una città ricca di cultura e opere artistiche di grande pregio. Nel Palazzo Apostolico è allestita un’ampia Pinacoteca che espone lavori di mirabile finezza, tra cui i capolavori di Lorenzo Lotto e del Pomarancio. Il caratteristico centro cittadino si arrampica per stradine antiche sulle quali si affacciano negozi e botteghe artigiane.

 


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